Mano a mano che si va avanti con gli anni, i bisogni e gli obiettivi cambiano anche in maniera radicale. Ed è per questo motivo che a 40 anni ci si allena in maniera diversa che a 50, ma al tempo stesso non si possono pretendere le stesse prestazioni di quando si avevano 20 anni. Per continuare a fare progressi senza incorrere in spiacevoli infortuni, dopo i 40 ci sono dunque alcune modifiche da apportare ai propri allenamenti. Posto che ogni donna, indipendentemente dall'età anagrafica, dovrebbero puntare a sviluppare anche la forza e continuare a farlo per il resto della sua vita, dopo i 40 è più importante che mai prestare la giusta attenzione alla fase di warm-up, ovvero al riscaldamento. Non deve essere saltato per nessun motivo al mondo, e anzi bisognerebbe valutare concretamente l'ipotesi di allungarlo, soprattutto prima di iniziare un allenamento basato sulla forza.

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L'ideale sarebbe praticare attività leggere come quelle che prevedono l'utilizzo della cyclette o di altre attrezzature cardio. Se, nonostante il warm-up, ci si sente ti sente ancora rigide, è bene fare ancora qualche minuto di riscaldamento, smettendo quando ci si sente leggermente sudate. Alcuni esperti, poi, consigliano di eseguire più set di warm-up per diversi esercizi di allenamento della forza. È inoltre importante dedicarsi soprattutto agli esercizi a corpo libero e a quegli attrezzi che sono amici delle articolazioni, che cioè non comportano movimenti eccessivamente innaturali. Per esempio, utilizzare i manubri su una panca è molto più facile che usare i bilancieri, perché questi ultimi possono causare attriti e conseguentemente dolori ai polsi, ai gomiti e alle spalle.

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Del resto ci sono vari modi per eseguire uno stesso esercizio, e con l'aiuto di un personal trainer si possono valutare tutte le opzioni per poi decidere quella più adatta. Fondamentale è poi determinare la migliore combinazione di esercizi unilaterali e bilaterali riguardanti la parte inferiore del corpo, prestando molta attenzione a che la posizione di partenza sia quella corretta. Dopo i 40, anche il tempo di recupero si dilata: meglio dunque assecondare i propri ritmi, senza insistere quando il corpo dice basta.