Ci lascia un altro tassello storico della storia sportiva italiana e internazionale: Azeglio Vicini. Si è spento a Brescia dove risiedeva da diverso tempo.
Era nato a Cesena ed avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 20 marzo. È stato CT della nazionale di calcio durante i mondiali di Italia '90 ricoprendo questo incarico fino al 1991. Successivamento subentrò al suo posto Arrigo Sacchi.
La sua carriera fu ricca di successi e riconoscimenti. Militò nel Vicenza negli anni 50 e nella Sampdoria tra il '56 e il '63, per poi intraprendere la carriera di allenatore.
La sua più grande missione fu quella dal 1986 al 1991 quando appunto rimase nella storia calcistica per aver selezionato una delle naizonali più belle di tutti i tempi! Li chiamava sempre "azzurri" con una costante energia e determinazione negli occhi e uno sguardo che trapelava sicurezza e simpatia come la terra di Romagna insegna.
Portava sempre la divisa della Nazionale con grande orgoglio, sempre a posto in ogni punto e perfetta in ogni occasione. Il suo rapoprto d'amore con la squadra era palpabile e sapeva sempre come tirar su il morale dei giocatori con la battuta sempre pronta.
Quando l'avventura di Bearzot giunse al termine - successivamente ai mondiali di Messico '86 -. non vi furono dubbi sul suo successore. La squadra di Vicini nel Under 21 era già storia e stava iniziando a scrivere quella della Nazionale maggiore con nomi indimenticabili qualie: Mancini, Baggio, Zenga, Baresi, Schillaci, Vialli, Donadoni, Giannini, Bergomi, solo per citarne alcuni.
La squadra di Azeglio già negli europei del 1988, dimostrò grande aggressività, con il gioco già moderno e brillante e con gli ultimi sinserimenti mise la squadra definitivamente sotto i riflettori accesi di tutto il mondo.
Facendo un salto in quelle "Notti Magiche" dell'estate 1990, con la stupenda colonna sonora di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, la nostra Nazionale fu sempre più competitiva, partita dopo partita fino a quando non trovò sulla sua strada la Nazionale Argentina trainata da un certo Diego Armando Maradona.
Un aneddoto su questa semifinale fu il caso tutt'oggi ancora sulla bocca di tutti, che avrebbe visto la città di Napoli poco vicina agli azzurri e molto più vicina al loro Maradona del Napoli, squadra delle squadre.
Rimase sempre sullo stomaco a Vicini quella scomoda situazione ed accusò la città di non aver appoggiato adeguatamente la sua Nazionale. Tuttavia i napoletani sostennero sempre il contrario ed anche noi la vogliamo pensare così, Italia unita anche quella volta in un incontro epico.
Azeglio rimane nel cuore di tutti anche i suoi ritiri, aperti a tutti, per essere sempre a contatto con le persone. Gran marito e grande Uomo, viaggiava spesso con la moglie Ines accanto, in prima fila sull'aereo azzurro.
Lo ricordiamo già come un CT buono, di cuore, raccontatore di barzellette, uno di compagnia e storia di Romagna, di calcio, di sport che piace ... di VERO calcio come forse non se ne vede più da tempo ...
Ciao Azeglio!