Strapparsi i capelli per combattere la calvizie: ecco la rivoluzionaria quanto dolorosa "terapia d'urto" in arrivo dagli Stati Uniti.



Problemi di calvizie? Strappatevi i capelli! Il rimedio potrebbe sembrare quantomeno improbabile, oltre che autolesionista ma, secondo un recente studio americano, pare sia un vero e proprio toccasana per la rigenerazione dei follicoli capillari. O almeno così appare dai risultati ottenuti sui topi da laboratorio presi in esame che, dopo essere stati sottoposti ad una sorta di "ceretta" in determinate aree della pelle hanno visto rigenerarsi quasi per miracolo sino a 1200 follicoli. Ad illustrare in che modo funzionerebbe questa cura è stato il professor Cheng-Ming Chuong, a capo di un team di ricercatori della University of Southern California.

Cheng è partito dal presupposto che le lesioni ai follicoli capillari influiscano sull'ambiente che li circonda, stimolandone la rigenerazione, così ha lavorato su come sfruttare l'ambiente al fine di attivare quanti più follicoli possibili. Per poter testare questa teoria, il team di scienziati ha ideato una strategia particolare per strappare i peli, circa 200, dalla schiena dei topi, seguendo schemi differenti per ogni roditore. In tal modo è stato osservato che, nei casi in cui i peli venivano strappati seguendo un modello a bassa densità da una superficie che superava i 6 mm di diametro, la rigenerazione non avveniva. Nei casi invece in cui lo schema seguito per strappare i peli era a più alta densità, con aree da un diametro sino a 5 mm, allora si attivava una rigenerazione dai 450 sino a 1300 peli.

Questo particolare processo si baserebbe su quel principio denominato "percezione del quorum", secondo il quale un sistema risponderebbe ad un determinato stimolo che riguarda una parte, ma non tutti i suoi componenti. Attraverso un'analisi molecolare Cheng e il suo team hanno dimostrato che i segnali rilasciati dai follicoli strappati "stressano" il sistema, rilasciando delle proteine infiammatorie che attivano le cellule immunitarie che intervengono prontamente nell'area lesa. Queste inizierebbero quindi a rilasciare delle molecole di segnalazione che, arrivate ad una determinata concentrazione, comunicherebbero a tutti i follicoli, strappati e non, di far ricrescere i capelli.
Una nuova, rivoluzionaria strada per combattere i problemi legati ad alopecia e calvizie dunque? Attendiamo sviluppi.