Camminare fa dimagrire, ma è sempre così oppure ci devono essere delle ulteriori condizioni? Ecco come eliminare falsi miti.

Tutti sanno che per dimagrire è necessario ridurre l'apporto calorico e aumentare i grassi bruciati, per questo secondo obiettivo è necessario fare movimento. Spesso viene consigliato a coloro che non hanno costanza, non vogliono andare in palestra e vogliono gestire la dieta in modo autonomo, di adottare piccoli accorgimenti e quindi evitare l'ascensore e fare le scale, camminare, andare a piedi a fare la spesa, ma è vero che questi piccoli accorgimenti ti aiutano a perdere peso?

Sicuramente si tratta di comportamenti salutari, perché migliorano la circolazione sanguigna, ma per dimagrire non sono la scelta ideale infatti l'organismo umano è una macchina complessa e per perdere peso camminando è necessario fare camminate veloci.

 

 

Affinché una semplice camminata possa essere assimilata ad attività sportiva è necessario che la frequenza cardiaca si innalzi e questo succede quando si ha un'andatura di circa 5-7 km orari. Per misurare l'andatura puoi utilizzare anche i comuni bracciali che indicano frequenza cardiaca, velocità, km percorsi, calorie spese. In alternativa si possono utilizzare semplici regole, ad esempio controllare le proprie funzioni attraverso l'osservazione del corpo, infatti quando il battito cardiaco si alza si può notare sudorazione, respiro pesante e i muscoli si contraggono e quindi si avverte uno stato di tensione. Per avere dimagrimento è necessario anche che la camminata abbia una certa durata e in particolare dai 30 ai 50 minuti.

Resta un'ultima cosa da dire, per verificare i risultati della propria attività fisica non ti basta controllare il peso perché facendo attività fisica vengono bruciati i grassi, ma la massa muscolare aumenta, di conseguenza il peso non ha forti oscillazioni. Dovresti invece controllare la circonferenza dei punti sollecitati, quindi gambe, fianchi glutei e in misura minore l'addome.